6 gennaio
Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio nel cielo vola una vecchina. Ha il naso adunco, un fazzoletto legato in testa e una scopa come mezzo di trasporto. È la Befana, una figura che nasce in tempi antichi, probabilmente nel mondo celtico dove rappresentava la natura in inverno. A dispetto della sua figura seria e arcigna, la vecchina sorvolava la campagna per propiziare copiosi raccolti. Donava quindi la speranza di una nuova e fortunata stagione nei campi. Nel tempo la Befana ha cambiato destinazione! Oggi vola sulle case dei bimbi a cui porta i doni, riservando il carbone a quelli più birichini.
Per salutare la Befana, ecco un’idea soffice e golosa: il tronchetto di pan biscuit farcito con cioccolato fondente e ricoperto da una pioggia di zucchero al velo.
29-30-31 gennaio
I giorni della merla sono considerati i più freddi dell’anno. Ma perché si chiamano così? La risposta è in una leggenda che parla di sfida, vendetta, salvezza.
Tanto tempo fa Gennaio aveva 28 giorni ed era un mese particolarmente dispettoso che si divertiva a rendere la vita difficile a una Merla: ne disturbava la ricerca di cibo con raffiche di vento gelido… un vero inverno!
La Merla, all’epoca bianca di piumaggio, un giorno ne ebbe abbastanza e decise che non sarebbe più stata impreparata di fronte a Gennaio. Nei mesi successivi fece quindi provviste e riempì ben bene il nido. Arrivò Gennaio e trascorsero i 28 giorni senza che la Merla avesse necessità di mettere il becco fuori dal nido. Sicura di aver vinto, la Merla si fece beffe del freddo mese...
e fu così che ne scatenò la furia. Gennaio chiese subito 3 giorni a Febbraio e poi diede inizio a una bufera di neve implacabile. La Merla, non più al sicuro, si riparò in un comignolo da cui uscì solo il 31 gennaio, completamente nera per la fuliggine. Sono nati così i Giorni della Merla… e i merli neri!
La favola della merla bianca è stata tramandata dai nostri nonni e spiega con fantasia perché gli ultimi giorni di gennaio sono considerati i più freddi.
La torta di mele ha origini anglosassoni ma è diventata un’icona della pasticceria casalinga statunitense e dell’“essere americano”. La ricetta arrivò con i Coloni e si diffuse quando dall’Europa fu importata una mela più dolce rispetto a quelle native.
La apple pie è così radicata nella cultura americana che una città in New Messico si chiama Pie Town dal nome di un antico forno specializzato in torte di mele.
La sua versione più famosa è quella a cestino, con la cupola di impasto gonfia e incisa al centro.
Per gustare la classica torta di mele, fragrante e soffice, ecco qui la ricetta di Mariarosa
Massachusetts, 1936-38. Nella sua locanda Ruth Wakefield cucinava dessert per i clienti. Un giorno decise di sorprenderli: tagliò a pezzetti una barretta di cioccolato e li mescolò all’impasto dei biscotti. Il cioccolato non si fuse nel forno, anzi! Il risultato fu il biscotto con le caratteristiche gocce di cioccolato.
Che sapore vuoi dare ai tuoi Chocolate Chip Cookies? Scegli il tuo gusto preferito tra gocce al cioccolato bianco, fondente, al latte o rosa?
La chiffon cake è il classico ciambellone americano inventato da un assicuratore con la passione per la pasticceria casalinga. È soffice, leggero… la consistenza di una nuvola, proprio come lo chiffon, il tessuto da cui prende il nome.
Una spolverata di zucchero al velo o una glassa completano con semplicità questo dolce, che si realizza con l’apposito stampo a bordo alto.
Per un prodigio di sofficità, prova la Chiffon Cake al cacao e vaniglia!
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